gamibu

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mercoledì 6 giugno 2012

ho perso le parole

la prima cosa sono gli occhiali da sole. è il primo pensiero. fuori daal portone, sole a picco. mannaggia a me che non li uso, che li tengo in macchina e ora sono in treno, che mi stanno scomodi e mi danno fastidio.

la prima cosa sono gli occhiali da sole. la seconda è una sigaretta. fa niente se mi sta venendo di nuovo la tosse, e se non riesco più a contenere il numero. datemi una danata sigaretta. adesso. subito. ho bisogno di sentire la nicotina bruciare i pensieri in loop, il fumo segnare il ritmo del respiro, la brace bruciare seguendo il tempo che gli impongo io.

la prima cosa sono gli occhiali da sole. la seconda è una sigaretta. la terza sono le cuffie. ho bisogno della mia musica subito. e quando parte "the drugs don't work" versione live di ben harper, sento ancora più bisogno degli occhiali e bisogno di cantare, far frusciare ogni singola nota, rigirarmela in bocca, soffiarla fuori, diventare io la canzone.

la prima cosa sono gli occhiali da sole. la seconda è una sigaretta. la terza sono le cuffie. la quarta un libro. devo assolutamente arginare quest'onda, fermarla con un muro di parole, concentrare la testa su una diga che possa mettermi al riparo per un po'. se non lo faccio subito, sarà frana di ricordi, tornado di emozioni, tzunami di paure.

la prima cosa sono gli occhiali da sole.
la seconda è una sigaretta.
la terza sono le cuffie.
la quarta un libro.

la quinta.. le parole che non ho detto, l'abbraccio che non ho saputo dare, le lacrime non  piante, il grazie smorzato simile a un bisbiglio, una stretta di mano in cui doveva esserci tutto.

ora però sono al rifugio in casa mia. posso piangere e dire tutte le parole che ho taciuto.
ho sprecato l'ultima ora, gli ultimi momenti in futili discorsi. le emozioni congelate dentro me.
ma lei avrà capito, capisce sempre. mi capisce più di me.

la prima cosa sono gli occhiali da sole.
la seconda è una sigaretta.
la terza sono le cuffie.
la quarta un libro.

la quinta.. le parole che non ho detto, l'abbraccio che non ho saputo dare, le lacrime non  piante, il grazie smorzato più simile a un bisbiglio, una stretta di mano in cui doveva esserci tutto.

la sesta i ricordi. per sempre.

non voltarti, nessun rimpianto per quello che è stato.
che le stelle ti guidino sempre e la strada ti porti lontano.
mcr


2 commenti:

  1. dolcissima... scegli la tua maschera, ma nn trincerarti dietro di essa... e sappi che il ricordo saprà cullarti quando nn sai neppure di averne bisogno

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  2. già, va bene avere un personaggio basta che non sovrasti la persona fino a inglobarla e cancellarla.
    il ricordo? mi cullerà e mi strapazzerà il giusto.. è che a volte il ricordo non basta.

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