gamibu

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domenica 10 giugno 2012

quando ti sarai consolato

non è che voglio diventare monotematica, ma mi sento una specie di buco in mezzo al petto, una stretta alo stomaco.. è come la mia stupida malattia all'occhio..se mi distraggo abbastanza mi sembra di vedere bene, ma se devo concentrarmi vedo chiaramente quel punto nero al centro della mia visuale, come quando fissi il sole troppo a lungo.
ecco se mi distraggo abbastanza non sento la sua assenza, ma appena musica, film, libri vanno in off, allora riaffiora quel malessere.
senso di abbandono misto a doccia fredda appena sveglia -che io la odio-, battiti accelerati e ansia sottile.
nella mia testa svuotata ormai di ogni pensiero rimbomba la parola sola. sola ad affontare tutto, sola ad affrontare me.
respiro a fondo, mi dico che l'abbiamo scelto insieme, abbiamo stabilito la data, diradato le sedute.ma a me sembrava così lontano quel giorno che quando è arrivato, beh non ero pronta.

e ora quel giorno è passato e seppure da poco -pochi giorni, quasi ore-non riesco a volgermi indietro per tranquillizzarmi ma vedo solo davanti a me la distesa di giorni aridi e senza consigli.
chissà forse è così che si sente chi perde un maestro, un guru, un dio fattosi uomo..non saprei non mi è mai successo.
non ho mai voluto che qualcuno mi entrasse abbastanza dentro da dover lacerare per andarsene. eppure non è vero neppure questo. l'ho fatto e ho lacerato e sono stata lacerata.
è che è strano. in questi giorni continuano a tornarmi in mente frammenti di "scritto sul corpo" ma senza lei a interpretarlo, non riesco a dare un senso a questa assonanza.

è questo ch emi terrorizza..perdermi il senso di tutte le assonanza, di ogni reazione, vivere in un mondo a una sola dimensione, dove tutto è solo, di nuovo, bianco o nero, giusto o sbagliato. lei dice che la sentirò dentro me, e io la sento cantare in un angolo della mia testa le verità che non so dirmi da sola.

eppure quando ero molto giovane, ho perso un amico. all'inizio pensavo non lo avrei mai dimenticato.mai.. oggi non saprei più ricostruire il timbro della sua voce, l'esatta sfumatura dei suoi occhi, l'odore che aveva. oggi per me lui è la foto sulla sua lapide, uguale a lui eppure diversissima. immobile e monolitica e statica e falsa, si anche falsa. perchè lui era molto più di così..solo che io non so più ricordarlo.

ci sono lutti che non si possono condividere, lacrime che non si possono versare, perchè sono eccessive, insensate, fuori luogo. lutti che non sono lutti anche se li sento lutti.
e allora mi distrarrò abbastanza da far passare questo momento e razionalizzare le emozioni.

e quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto.
antoine de saint-exupery

2 commenti:

  1. Io non so se ci si consoli sempre, forse si razionalizza sempre, ma consolarsi è altro, è riempiere di nuovo l'intero.
    Però io penso che lei rimarrà veramente dentro di te perchè non ci rimane la voce o l'immagine delle persone, ci rimane quello che loro sono per noi, il loro insegnamento e..oso dire..che quello che ti ha insegnato lei in tanti anni sia senza possibilità di essere cancellato.
    Non sei sola, anche se mancherà quel consiglio disinteressanto e istruito, non sei sola ad affrontare il mondo e ad affrontare te stessa e non perchè ci sia io o I. o altri, ma perchè hai dentro una voce e un istinto che sono tuoi e non andranno via.

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  2. anima mia come al solito mi lasci speechless e senza fiato..perchè quando ci sei tu mia adorata il mio cuore ansima..

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