gamibu

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mercoledì 31 agosto 2011

leggera

ci sono cose che mi fanno stare bene, cose semplici, cose che bastano a loro stesse, senza tante parole. cose non nocive, non complesse.
a volte basta poco. un pranzo con un'amica. ecco. poco, pochissimo. un'ora di chiacchiere e insalata, braccialetti dal mare e caffè.
a volte basta un libro. la copertina non ispirava, il titolo meno. poi lo apro e scopro che mi piace. di più, che mi interessa. di più ancora, che lo capisco.
a volte basta ricordarsi il perchè di certe scelte, di una vita piuttosto che un'altra.
certo le cose finiscono, questo è un dato di fatto..ma posso sempre decidere se viverle con intensità finchè ci sono o iniziare a crucciarmi oggi perchè finiranno.
a volte, ma solo a volte, tutti i pezzi del puzzle sono al posto giusto e io sento come una nostalgia preventiva di quel momento.
e invece vorrei viverlo e basta, poi verrà il tempo per la nostalgia.
non tutti gli addii sono per sempre.
non tutte le intolleranze sono segni del destino.
non tutte le fini sono negative. ammetto che quasi tutte sono dolorose (tranne e talvolta anche quelle liberatorie), ma questo non è un aspetto contrattabile. la loro positività, lo è.

ho vissuto momenti che vorrei rivivere e sono contenta di sapere che non rivivrò.
ci sono giorni che sono così, leggera.

lunedì 29 agosto 2011

alla deriva


quando mi sento così, una barca alla deriva, quando perdo la rotta, quando i ricordi sembrano più vivi della vita vera, quando i sogni si sfilacciano nelle memorie e nella quotidianità.
quando mi sveglio già stanca, quando mi serve una voce amica, quando mi chiedo il perchè, mille volte, ripetutamente. quando non trovo risposte, quando tutto perde il senso, quando in testa suona una lingua oscura che non capisco e che è la mia.
quando tutto a un tratto passato e futuro sono solo due parole senza significato, quando quello che ho scelto mi sembra insensato e quello che ho lasciato non mi attrae.
quando vorrei solo dormire, quando vorrei non sognare. quando mi sento in gabbia, pur sapendo di essere libera, quando mi assale il senso di colpa generico, quando scavo cercando motivi per punirmi, quando mi manca un pezzo e non ho la forza per cercarlo. quando non c’è dialogo ma non saprei neppure da dove cominciare, quando sono sola in questa sensazione di straniamento.
quando mi chiedo dove inizia l’infelicità, dove la felicità, come dividerle e come raggiungerle.
quando avrei bisogno di rumore in tutto questo silenzio, quando mi sento sempre al posto sbagliato, quando non so gestire e capire e spiegare questo momento, questa sensazione di soffocare, di andare a fondo.
quando mi succede, allora prendo caffè e sigarette e dal terrazzo guardo gli infiniti mondi diversi che passano fuori e mi lascio morire di malinconia per le vite non vissute.

venerdì 26 agosto 2011

specchi

sarà il silenzio di giorni con troppa luce. sarà che le reti finiscono sempre per avvolgermi e farmi sentire bloccata nelle situazioni. sarà che sono figlia di un tempo che non si accontenta di ciò che ha e che non ammette fatiche per ottenere. sarà il caldo che opprime i pensieri. sarà la noia di parole sempre uguali. sarà l'angoscia di epiloghi scontati.
oggi ho bisogno di evadere da me stessa. che gli specchi sono una pessima invenzione, quando riproducono più di un'immagine superficiale e meno di uno strato epidermico.
ho bisogno dei miei amici. quelli in partenza, quelli di ritorno. ho bisogno di persone a cui non devo spiegare stati d'animo, solo scambiare emozioni con sguardi. ho bisogno di relazioni semplici. di colazioni al solito posto, pause pranzo di corsa, aperitivi prima di un treno.
a volte rimpiango la mia vita ordinata e ripetitiva di prima. aperitivo il martedì, cinema il mercoledì, venerdì valigia, aereo e weekend da lui. perchè nei ricordi anche la malinconia è struggente e la routine elegiaca?
il mio tempo è sempre stato il passato.
rivisto, rimodellato nei ricordi. vorrei che il mio tempo fosse il futuro.
il mio stato d'animo la nostalgia.
vorrei fosse l'aspettativa e la speranza.
poteri anche solo per oggi vedere allo specchio la persona che vorrei essere e non so come diventare?
ci vorrebbe uno specchio molto più indulgente. io dovrei essere molto più indulgente.

martedì 23 agosto 2011

libri, ricordi fastidiosi e bucati

se almeno facesse meno caldo, forse troverei la forza e le energie per uscire da questa empasse. e invece sono liquefatta sul letto, coi pensieri ovattati, un vago disagio, noia, preoccupazione per la bestiolina che si è rifatta male, un libro che non mi piace e non riesco a smettere di leggere.. perchè mi frullano in testa parole non mie ma che conosco a memoria, mille libri già letti con le stesse identiche sequenze di parole, le stesse pause, gli stessi irritanti incroci di storie, la stessa insopportabile incapacità di crescere, frustrazione e distacco.
che a 16 anni mi sembrava un genio, parole che esprimevano il mio malessere a vivere soggiogata ai dettami sociali..ora lo trovo ridicolo, onanistico, così poco credibile, così legato alla sua immagine di se stesso da essere una macchietta, così industriale nel suo riprodurre libro dopo libro lo stesso plot, le stesse acellerate e le stesse frenate.
ma d'altra parte è così mio, questo autore, ed è per questo che mi infastidisce. più o meno come quelle canzoni che ti riportno in altri posti ad altri momenti, ma che ormai non sanno più dare le stesse emozioni e mi sorprendo di quanto ora suonino banali o anche solo di quanto manchino l'aspettativa di ridarmi un certo stato d'animo.
eppure leggo, per noia, per distrarmi. settimana prossima riinizia la vita normale, fine delle vacanze. sono solo stufa di essere bloccata in casa dalla bestiola ferita. e poi il bucato da stirare è più ostile di quanto io possa tollerare.
se solo facesse un po' meno caldo.

sabato 20 agosto 2011

paure e incomprensioni

forse sono io che non capisco. ma credo che non basti guardare insieme nella stessa direzione. certo la progettualità è importante, porsi obiettivi, combattere anche per ottenerli. se lo si fa insieme si da un senso più bello.. però..però.. la vita non è solo lotta, è anche riposo e divertimento, è anche non perdersi le cose belle che incontri sulla strada perchè si è troppo concentrati sulla meta..
io credo sia necessaro guardarsi reciprocamente, perdersi occhi negli occhi, fare qualcosa insieme per il gusto di farlo, anche se non ha progettualità.. se no il rischio è arrivare alla meta e rendersi conto che camminavamo solo accanto ma che ognuno ha fatto la sua battaglia solitaria, e avere accanto lui o un altro non cambierebbe nulla, la vittoria è mia, non nostra..

io ho molta paura che questo succeda, lui crede che la progettualità sia il solo modo per fare qualcosa insieme. perde le piccole cose.. pensa e vive da manager. tutto.. dalla cena con gli amici alle vacanze.
l'ha già fatto una volta. lo sa cosa rischia. eppure, eppure.. è un muro che non si può scalfire.
io so che là dietro c'è un mondo, quello di cui mi sono innamorata, una persona vera, ma lui non lascia entrare nessuno, nemmeno se stesso.
sono qui, davanti al muro, mi chiedo come aggirarlo, e mi sento frustrata e anche arrabbiata.
a volte basta un corso di francese per scoprire che si parlano lingue diverse.
a volte manca l'energia per trovare un esperanto qualsiasi che ci permetta di trovare una quadra.
a volte, ma solo a volte, e così a bassa voce, che mi chiedo se l'ho davvero pensato.

venerdì 19 agosto 2011

vetrine e favole

era d'altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita,
ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla.
Seta - A.Baricco

oggi ancor di più sono solo una che guarda.guarda accadere gioia e dolore nelle vite altrui. guarda le infinite possibilità di vivere scorrere davanti a se' senza neanche tendere la mano per afferrarne alcuna.
guarda e ricorda.
ricorda i tempi in cui era lei a cui accadeva la vita, i tempi in cui si lasciava accadere. i tempi di un'emozione divorante e totalizzante. i tempi non della calma ma della tempesta.
ricorda quando la vetrina neppure la vedeva, ne coloro che trascorrevano il tempo a guardare accadere vite altrui.
oggi mi sento come quei modelli in vetrina così criticati per l'inumanità di un mestiere assurdo e svilente. eppure non mi sento svilita. solo ovattata nei ricordi.
sarà la claustrofobia di questa prigione senza pareti, saranno i sogni di anni lontani.
non ero felice ma potevo sognare di esserlo.oggi, essendo felice, diventa paradossalmente più difficile sognarlo.
le notti sveglia fino all'alba ci saranno ancora ma ironia vuole che il motivo sarà così diverso da renderle imparagonabili.
forse è solo nostalgia di vite non vissute, di tempi dove tutto poteva accadere.
forse solo incapacità di gestire questa strana cosa che ho tra le mani senza sapere che farmene che è l'essere tutt'a un tratto e definitivamente adulti.
fatemi tornare ragazzina 10 minuti e stravolgerò la mia vita. o forse no. ma certi dolori e certe gioie cristalline mi appaiono perse per sempre nella loro ingenuità.
oggi mi sento troppo vecchia per certe emozioni, troppo compiuta per riprovarle, ma terribilmente inesperta su quello che ora sarà la mia vita.
cosa succede dopo l'happy end delle favole? non ci sono guide per vivere, dopo.


martedì 16 agosto 2011

bonaccia d'agosto

letto, libro, pc sulle ginocchia, gatto nella sua gabbia di malato che miagola con poca voce, bucati da stirare, amici non pervenuti, tutti in ferie, lui a lavoro -ma si può lavorare il 16 agosto?..eh si-

qualche giorno fa mi ha chiesto: non ti annoierai? e io ho risposto ma figurati.. e invece. sarà perchè sono bloccata in casa a badare al gatto.. ma uscirei se così non fosse? chissà.. nulla da fare, cioè qualcosa si ma zero voglia.. non proprio noia, ma uno stato di apatia, solo immaginazione e favole a tenermi compagnia.. cosa sarà di me? domanda fatta senza particolare intensità, solo un pezzetto di legno alla deriva, galleggia nei miei dubbi e nella mia stanchezza..
se nche uno solo dei miei sogni fosse reale, potrei trovare l'energia per buttarmi ma la bonaccia di agisto non solo calma i sensi ma blocca i pensieri compiuti e rallenta l'azione. ci vuole settembre, la sferzata d'energia dell'inizio dell'anno per farcela.. per fare progetti, cercare di costruire, credere nei sogni.. per ora non sono meno in gabbia del mio gatto, solo che mi lamento meno..

giovedì 11 agosto 2011

la vita non è un film

canzoni malinconiche o arrabbiate mi girano in testa, frammenti di sogni come spezzoni di trailer, immagini rubate a vite altrui. e un senso di inadeguatezza, di non -partecipazione, di assenza.
a volte ho la sensazione di aver fatto molta strada, a volte mi sembra di girare in loop, sempre al punto di partenza.
ho tanti pensieri confusi, ferite riaperte, blocchi mentali.
mi chiedo spesso: e dopo?
ma non sto cercando davvero una risposta.

quello che chiamo pigrizia mentale, è paura.
quello che chiamo fastidio, è dolore.
quello che chiamo non accettazione, è abbandono e rifiuto.
quello che chiama autenticità, per me è perfezione.
quello che chiama autenticità, per lei è autenticità.
finchè le parole non riacquisteranno il loro vero significato, non potrò dire di averle superate.
finchè non so andare via per non dover un giorno lasciar andare, non sarò pronta.
finchè non accetterò che non posso garantirmi alcun amore ne preservarmi da alcuna delusione, non potrò dire di aver imparato a vivere.

il mondo è troppo grande per fermarsi sul ciglio.

lunedì 8 agosto 2011

pensieri notturni e natale estivo

sono le 2 del mattino ma non posso dormire..la mia mente corre veloce, sono una fucina di idee..come spiegare a qualcuno quello che provi per lui, quali parole, quali immagini e gesti possono rendere concreto e tangibile, l'universo che ho dentro?
tutto mi appare banale, non conosco modi per reppresentare l'amore.. dire ti amo, dirlo spesso, lo rende scontato, come quando ripeto troppo spesso una parola, si sfalda, perde di significato, mi incanto a ascoltarne il suono.
e invece io vorrei che l'uomo caramella potesse almeno una volta sentire, davvero, veramente cosa significa per me. vorrei vederlo stupito come un bimbo il giorno di natale davanti all'albero.
il mio amico artista mi ha dato l'idea. ora fibrillo di metterla in pratica. per questo non ho sonno. aspetto domani e i giorni che verrano per metterla in pratica, vederla crescere piano e in segreto per disvelarla sabato. penso a ogni dettaglio, ai particolari, cosa scrivere e cosa omettere..so che sarà faticoso e stressante ma pregusto il mio natale di ferragosto quando spero di poter stupire chi ama stupire più che essere stupito, chi ama donare più che ricevere.
quando spero potrò, senza parole, dire tutto quello che le parole non saprebbero dire.

stanotte ho sentito il temporale arrivare. un nuro d'acqua si muoveva compatto dal lago fin qui. non l'ho visto ma l'ho sentito e poi l'aria si è fatta più fredda e il rumore da cascata lontana è diventato rombo e poi pioggia d'aprile in agosto.

ho passato 3 giorni in compagnia di un cane e una bimba di 1 anno e mezzo. il cane non mi piace, la bimba si.. forse presto sarà tempo..chissà...la vita cambia carte in tavola fin troppo spesso.

pensieri notturni al gusto di sigarette,vecchie canzoni e fusa di gatto.