se almeno facesse meno caldo, forse troverei la forza e le energie per uscire da questa empasse. e invece sono liquefatta sul letto, coi pensieri ovattati, un vago disagio, noia, preoccupazione per la bestiolina che si è rifatta male, un libro che non mi piace e non riesco a smettere di leggere.. perchè mi frullano in testa parole non mie ma che conosco a memoria, mille libri già letti con le stesse identiche sequenze di parole, le stesse pause, gli stessi irritanti incroci di storie, la stessa insopportabile incapacità di crescere, frustrazione e distacco.
che a 16 anni mi sembrava un genio, parole che esprimevano il mio malessere a vivere soggiogata ai dettami sociali..ora lo trovo ridicolo, onanistico, così poco credibile, così legato alla sua immagine di se stesso da essere una macchietta, così industriale nel suo riprodurre libro dopo libro lo stesso plot, le stesse acellerate e le stesse frenate.
ma d'altra parte è così mio, questo autore, ed è per questo che mi infastidisce. più o meno come quelle canzoni che ti riportno in altri posti ad altri momenti, ma che ormai non sanno più dare le stesse emozioni e mi sorprendo di quanto ora suonino banali o anche solo di quanto manchino l'aspettativa di ridarmi un certo stato d'animo.
eppure leggo, per noia, per distrarmi. settimana prossima riinizia la vita normale, fine delle vacanze. sono solo stufa di essere bloccata in casa dalla bestiola ferita. e poi il bucato da stirare è più ostile di quanto io possa tollerare.
se solo facesse un po' meno caldo.
allo specchio. ciò che non ci piace nell'altro è ciò che ritroviamo di noi in lui...
RispondiEliminaquanto hai ragione anima.. gli specchi, che brutta invenzione..
RispondiElimina