gamibu

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giovedì 24 luglio 2014

confusioni

fabbrico ricordi.
mi cullo in un futuro troppo lontano.
sono in fase di ansia creativo-distruttiva.
sogno ad occhi aperti?
non riesco ad addormentarmi.
chi crea non ha pace?
mi sembra arrogante come pensiero.
ci sto provando.
non so se ho la paura di fallire e quindi mi boicotto o consapevolezza dei miei limiti.
mi consolo pensando che lo so solo io.
mi sembra di non avere tempo.
e poi di averne troppo.
ma stavolta vorrei davvero avere almeno il coraggio di arrivare a una fine.
mi calmo dicendomi che le aspettative sono tutte mie.
riescono comunque a pesare come macigni, soprattutto appena prima di dormire.

oh, io ci provo.
mi butto. poi si vedra'.
stay tuned.

lunedì 14 luglio 2014

dei giorni passati

settimane in giro per l'europa, aerei, valigie, ritardi, incontri, amici, atterraggi in luoghi conosciuti o meno, compagni di viaggi, libri, musica, odori.

sensazioni belle e struggenti. mancanza. incompletezza. addii sulla punta delle dita e sulle ciglia.
abbracci troppo brevi, sigarette nel freddo e nel caldo.

ho nuovi selfie e contatti su fb. ho nuovi ricordi e valigie troppo pesanti. per fortuna non pesano il cuore perchè quello è il più pesante. mi chiedo quando smetterò di osservare la vita e avrò il coraggio per viverla. mi chiedo se quella che ho scelto è la colonna sonora giusta. perchè a volte il sottofondo si trasforma in fragore e io mi trovo la testa piena di suoni e rumori. mi chiedo se non lo faccia apposta per non dover pensare.
passo giorni in azione e poi d'un tratto sono assalita dal pensiero della solitudine che mi aspetta così forte che mi manca il fiato e mi sento come se avessi preso un pugno sullo sterno.

quando le domande diventano troppo pressanti, alzo il volume.
codardia? probabile. a volte mi chiedo se non sia una pretesa eccessiva verso se stessi aspettarsi di avere il coraggio di vivere davvero. a volte mi chiedo se stare fermi sia così terribile, se nascondersi un attimo dietro un libro o un muro di rumore non sia solo un modo per riprendere le forse in attesa del prossimo attacco della vita.

alla fine sto solo facendo quello che facciamo tutti..mi tengo a galla come posso, magari sgraziata e affannata ma è il risultato quello che conta.

comunque non sono infelice. dirlo sarebbe una bugia e un torto a tutti quei sorrisi e a quel calore che mi sento intorno. riesco persino a dimenticare quanto sarò infelice. ci riesco quasi sempre. il problema è quando non ci riesco.

tra poche ore un nuovo volo, più definitivo degli altri. e questa sospensione dalla realtà finirà di nuovo.
e allora mi godo la sospensione finchè dura, e poi affronterò quel che mi aspetta. di nuovo in trincea. una trincea fatta di ricordi e calore. e quando mi mancherà il fiato ripenserò a questi giorni e respirerò di nuovo, aspettando di trovare il coraggio di vivere.