gamibu

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lunedì 24 giugno 2013

e se invece?

mi piace definirmi una persona razionale. forse perché sono cresciuta in un ambiente di persone che si definivano razionali ma in realtà lasciavano fluire il panico al più piccolo contrattempo.
ecco io combatto contro questa propensione alla paura, all'allarmismo, insita nel mio carattere o nel mio imprinting. questo mi rende a volte un po' avventata. ho bisogno di dimostrare -a me stessa- che io non ho paura. che non credo ai mostri cattivi.
ma l'ottimismo non mi appartiene, la leggerezza è intermittente.

tutto questo per dire che qui aspettiamo per settimana prossima una grossa manifestazione. ne abbiamo già viste, anche cruente. abbiamo già vissuto giorni e giorni chiusi nella nostra isola, aspettando che passasse l'ondata di proteste e repressione. ma stavolta sembra diverso. forse perché è dichiarata da mesi, forse è il countdown che logora, forse perché lo stato compie manovre contenitive e di sicurezza, non lo so..ma in bocca a molti la parola che risuona è seconda rivoluzione.

e ok, io sdrammatizzo, faccio ironia, non ci penso quasi mai. ma quando sei svegliato alla mattina da diversi whatsapp che ti informano che devi ritirare cash perché tra 48 h svuotano i bancomat, non so, non è un bel risveglio.

uno ci prova a frenare l'onda di panico, ma mica è facile. non succederà nulla continuo a ripetermi. eppure non mi sento tranquilla. eppure temo che succeda qualcosa di brutto.
una parte di me pensa: per fortuna si ribellano; una parte si chiede che ne sarà di loro; e una parte egoisticamente si chiede che ne sarà di me.

non succederà nulla, continuo a ripetermi come una nenia.. ma in fondo al cuore da qualche parte, sento la voce dell'educazione, o dell'imprinting che sussurra: e se invece?

lunedì 17 giugno 2013

croce del sud

non avevo mai visto la croce del sud, non avevo mai sentito parlare quell'inglese così duro e difficile degli afrikaners, non avevo mai percepito il freddo tagliente dell'alba nella savana, non avevo mai visto un elefante tanto vicino, né tanti caffè coi accoglienti.
non avevo mai saputo che il saluto standard lì comprende sempre il come stai, anche col posteggiatore..ed è inutile avere fretta perché lì la fretta non esiste.
non avevo mai mangiato billtong e carne di struzzo e di coccodrillo.

sono tornata stamattina molto presto, sono tornata ma il mio cuore è perso. mi sono innamorata.
chi l'avrebbe detto che le stelle possono essere così luminose e la via lattea così chiara? come potevo sapere che l'inglese cambia completamente in bocca a persone dello stesso stato a seconda del colore della pelle?
mi hanno chiesto che ne pensi di joburg? ho risposto: I fall in love at the first sight.
ed è vero. mi sono innamorata.

tornare a casa è stata dura. nonostante il freddo patito, e i problemi di criminalità, e la difficoltà a capire l'inglese.

ho visto un pezzo di africa che mi dicono non essere africa. vivo in un pezzo di africa che non è africa. adesso manca la vera africa. ma ho paura che innamorerò senza scampo. e mi sa che il mal d'africa è una malattia reale..

 

sabato 8 giugno 2013

tra un volo e l'altro

sono state settimane super intense.. di andate, di ritorni. di nostalgie che sfiancano. di freddi fuori stagione, di caldi soffocanti. di furti, di eventi, di feste, di vestiti nuovi e vestiti prestati. di cambiamenti in meglio e in peggio. di valigie, di fiori e musica. di allenamenti, di prospettive future, di libri. di persone, di abbracci, di facce. di tecnologie evolutive e involutive. di amicizie che vanno e vengono come onde. di scoperte bizzarre e conferme.

di tutto questo mi resta:
- una valigia da fare
- un volo da prendere per esplorare un nuovo mondo
- una stanchezza che non so quando si placherà
- una mancanza che mi porto dietro
- le parole che non ho scritto quando era il momento e quelle che non ho detto

parto. quando tornerò, con gli occhi pieni di colori -spero- forse avrò finalmente il tempo per raccontare.