le relazioni sono fragili, gli equilibri sono fragili. il sole che splende tutto il giorno lascerà posto al vento del deserto, le ore pigre di studio finiranno. le amiche partiranno per nuove destinazioni.
sarà che il panta rei non mi è mai piaciuto granchè come concetto. è vero, ma banale. questo pensiero è banale. eppure la sera prima di dormire pensando a un amico che non si fa più vedere. eppure la mattina seduta al sole, accanto alle mie amiche, bevendo un succo di melone. eppure leggendo e rileggendo le ultime pagine della tesi.
sento tutta la fragilità di questa vita sospesa. e mi stupisco che sia la mia. che quella ragazza granitica, dal futuro certo, possa essersi trasformata in una donna -donna? oddio, si, l'età anagrafica parla chiaro- che vive sospesa. sospesa, nel senso di "a mezz'aria", senza certezze di lungo periodo.
mi rendo conto di essere in una situazione invidiabile. mi rendo conto che non potrà durare a lungo. mi rendo conto che questa eterna estate è innaturale, questa eterna vacanza-o quasi- è assurda.
ma vivo così. e mi piace, cavoli, mi piace e mai l'avrei creduto possibile.
e mi piace anche e soprattutto perchè è fragile, fragilissima. basta una parola e tutto si incrina, basta pensare un po' più in là e già non funziona più.. si rompe e disintegra come un bicchiere che cade a rallentatore. eppure non fa male. forse lo farà, ma per ora non fa male. è solo irreale. ma è mio. quella piena di certezze, che ora vive di irrealtà.
e mi stupisco, ecco, sono piena di stupore. e lo stupore non fa male. quasi mai.
sarà che il panta rei non mi è mai piaciuto granchè come concetto. è vero, ma banale. questo pensiero è banale. eppure la sera prima di dormire pensando a un amico che non si fa più vedere. eppure la mattina seduta al sole, accanto alle mie amiche, bevendo un succo di melone. eppure leggendo e rileggendo le ultime pagine della tesi.
sento tutta la fragilità di questa vita sospesa. e mi stupisco che sia la mia. che quella ragazza granitica, dal futuro certo, possa essersi trasformata in una donna -donna? oddio, si, l'età anagrafica parla chiaro- che vive sospesa. sospesa, nel senso di "a mezz'aria", senza certezze di lungo periodo.
mi rendo conto di essere in una situazione invidiabile. mi rendo conto che non potrà durare a lungo. mi rendo conto che questa eterna estate è innaturale, questa eterna vacanza-o quasi- è assurda.
ma vivo così. e mi piace, cavoli, mi piace e mai l'avrei creduto possibile.
e mi piace anche e soprattutto perchè è fragile, fragilissima. basta una parola e tutto si incrina, basta pensare un po' più in là e già non funziona più.. si rompe e disintegra come un bicchiere che cade a rallentatore. eppure non fa male. forse lo farà, ma per ora non fa male. è solo irreale. ma è mio. quella piena di certezze, che ora vive di irrealtà.
e mi stupisco, ecco, sono piena di stupore. e lo stupore non fa male. quasi mai.