è una giornata lenta, di quelle che i minuti sembrano ore. e non perchè aspetti sera per chissà quale ragione..è solo una giornata ripiegata su se stessa, in cui anche il sole sembra metterci più del solito a cambiare posizione. il caldo è uguale da quando mi sono alzata, il gatto è così pigro che al massimo cambia impercettibilmente mattonella cercando un po' di fresco, io fisso vacua la stessa pagina da ore -minuti?-
è una di quelle giornate che sembra far parte delle estati del liceo, in cui mi rintanavo in casa con un libro, aspettando il tramonto per tornare alla vita, uscire, riprendere contatti. estati con le persiane socchiuse, a mangiare latte e biscotti perchè il nuovo pearcing alla lingua impediva nutrimenti più solidi, a chiacchierare con un'amica stese sul letto o sdraiate sul pavimento in cerca di un po' di fresco, oppure con un libro da leggere finchè le parole non si confondevano e allora era già quasi ora di uscire, di mettersi jeans e maglietta, prendere la vespa e raggiungere gli amici.
ecco è una giornata così, solo che io non sto leggendo svogliatamente aspettando sera per uscire, sto cercando di concentrarmi sulle pagine di un testo per impregnarmi di nozioni, senza aspettare nulla per la serata, sentendo un po' di malinconia per la vespa e il pearcing e gli amici e le estati del liceo, e un po' avendo voglia di amici e birra, cose semplici che però non sono qui, sono a km da qui, alcuni a portata di macchina altri solo di voli intercontinentali.
e allora resto qui, col gatto che è svenuto sul calorifero spento, il libro che mi guarda, la birra che resta in frigo, la voglia di amici e leggerezza in un angolo della mente a chiedermi come e quando sono cresciuta e ho finito il liceo, che io gli ultimi 10 anni me li sono persa da qualche parte, tra una giornata lenta e una vita veloce.
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