gamibu

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lunedì 27 giugno 2011

fiducia

vorrei essere serena, almeno quando apro gli occhi e fuori c'è una splendida mattina d'estate, il mio gatto fa le fusa, il libro che mi attende sembra interessante. e invece.
saranno i sogni confusi che mi restano appiccicati addosso, vischiosi e senza nome, sarà che ho sempre bisogno di agenti esogeni di stress, ma mi sveglio e mi sento piena di buchi, come un calzino da rammendare.. e da quei buchi scivola via la serenità.

ci sono rapporti incrinati che non so risistemare, amiche che partono lasciandomi un vuoto, ruoli che non mi si adattano più ma che sono gli unici che conosco, momenti di sconforto.

la psico dice che la mia testa è molto più rigida del mio io.. non riesce ad abbandonare i modelli conosciuti, per lanciarsi nelle possibilità, nella flessibilità di non averlo un ruolo.. e anche per questo resto pesante. dice che dovrei fidarmi di più dell'istinto.
ma il mio problema è che quando sto bene, inizio a star male.. non so stare nel bene, mi agito, mi incasino, ho bisogno di preoccuparmi.. oppure è solo quello che mi dice la testa..

ma se non mi fido della mia testa come posso interpretare i miei umori metabolici? l'istinto saprà parlare una lingua che io possa capire?
strano come sia più difficile fidarmi di me stessa che degli altri. come una persona razionale come me debba scoprire che è proprio la razionalità quella di cui non deve fidarsi..
alla fine è sempre questione di fiducia..

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