gamibu

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giovedì 9 giugno 2011

assenze

le assenze sono difficili da vedere e spiegare, sono nascoste nei meandri della memoria, rinchiuse in scrigni senza serrature, distorte dal subconscio per bruciare meno strati di pelle e essere meno vulnerabili.
sono quadrifogli lasciati a seccare in pagine ingiallite di libri che non leggeremo mai.
sono parole di canzoni che non sapevo di sapere, ma parte la prima nota ed eccola lì, come l' "A Silvia" si srotolano sulla lingua senza bisogno di pensarci.
sono l'acquazzone che mi sorprende e mi prende. così le assenze mi sorprendono in mezzo a una frase che non c'entrava, arrivano potenti come un odore che ho sempre saputo fosse lì, seppellito dentro me, e quando riaffiora mi acceca di forza e presenza.
le assenze sono presenze silenziose che urlano fino ad assordarmi.
le assenze finiscono per pesare più delle presenze se non mi rassegno a occuparmene, cullandole e vezzeggiandole come farei con un nipotino fastidioso.
perchè più le respingo, più tornano a galla, sogni annegati senza zavorra.
più le evito più macerano come frutta non colta.
e allora le carderò con la pazienza di una filatrice, sciogliendo i nodi uno a uno finchè non saranno setose e luminose abbastanza da filarle nei panni della memoria dando loro finalmente forma e colore, così che non possano più fare male.
basteranno 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire per purificarmi dalle assenze che come fantasmi vivono nel mio sangue?

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