gamibu

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martedì 31 luglio 2012

partenze, ritorni e ancora partenze

se penso che probabilmente la prossima volta che scriverò un post mi sarò trasferita dall'altra parte del mare mi scende una lacrima e mi spunta un sorriso.

chiudo casa. casa?

ogni distacco è difficile.. descriverlo è difficile. ma leggendo i post dell'ultima settimana ho trovato una frase che calza a pennello anche se lei parla di ritorni e non di partenze. ma non è poi la stessa cosa?
"E’ il momento in cui piu’ che mai la nostalgia preme e le scelte pesano, ma e’ anche giusto che sia cosi’, a ogni scelta vera corrisponde una rinuncia vera, e’ la vita." (cit. http://www.nonsisamai.com/2012/07/lodissea.html )

cerco di concentrarmi sul sorriso che le lacrime scendono da sole e non hanno bisogno di nessun tipo di concentrazione.
e si, l'ho scelto io. e si, è quello che voglio. e si, ho rimandato ma questo non significa che non starò bene. e si, ho paura ma questo non significa che non troverò il coraggio.

ma sono stufa di stare in bilico, stufa di non poter chiudere la porta e basta. stufa di andate e ritorni.

e ho passato una bella settimana, che dove terra e mare si incontrano c'è sempre magia. che aspettare che la marea salga, la laguna si riempia, il vento soffi, ha qualcosa di filosofico e mistico che non so raccontare.

che parlare ore con una ragazzina di 17 anni che un po' sei tu e un po' per nulla, che ti somiglia ma no, vuol dire avere di nuovo 17 anni e non averli per nulla.

che amare è facile-difficile. sempre.

che cercare un posto nel mondo è una faticaccia. che a volte vorrei solo che fosse già lì, vorrei non dovermelo costruire. ma so che poi non sarebbe mio.

che penso tanto, troppo al futuro. e al passato. e per nulla al presente.

che i libri per la tesi si accumulano e io vorrei essere oltre oppure molto prima.
che io ci vivo malissimo negli inizi delle fini, ma che mi dovrò abituare.

che se almeno piovesse sarebbe non so più semplice o almeno così mi sembra.

che ho un mondo dentro da raccontare ma nessuna parola.

che voglio star sola, voglio solo buttare tutto fuori. a volte serve.

ho bisogno dell'ennesimo caffè-sigaretta.
ho bisogno di un abbraccio che non sia un addio.
ho bisogno di un ben tornata.

si può essere homesick prima di partire?
forse è l'unico momento in cui so esserlo perchè poi non ci sarà più tempo. poi sarà vita. ora è sospensione di vita, che non è il suo opposto è solo il tasto pause premuto da troppo tempo.

ancora un minuto, poi faccio un bel respiro, asciugo gli occhi e faccio le valige.

ci risentiamo dall'altra parte del mare, probabilmente.

sarò ancora io, sarò diversa.
ma sarò qui. perchè casa è dove sono io.

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