gamibu

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giovedì 22 marzo 2012

marce e macchine e folgorazioni

il problema è avere una folgorazione mentre canti stonata in macchina sulla via del ritorno e le uniche persone con cui vorresti parlare sono lontane. e allora ti tieni la folgorazione e speri che non sfugga via prima di arrivare al pc.
mi sono resa conto, tra no regrets e suprime, che io mi trasferisco senza avere uno scopo per farlo che non sia lui. non che non lo sapessi, ma mi ha colpito come una secchiata di acqua gelida la certezza che mentre lui ha uno scopo chiaro e definito che lo spinge là, io ho lui. che non è "solo lui" o "almeno lui".
il che significa che semplicemente vorrei avere altre ragioni, oppure che vorrei avere qualche certezza, o forse anche solo un amico che sia lì.
il che significa che ho paura. non abbastanza da tirarmi indietro. abbbastanza da pensarci.
il che significa che devo mettere ordine nelle priorità, superare la mia insana timidezza -che non è vera timidezza, ma paura di rifiuto, trovare una ragione mia e andare avanti.

da ragazzina mi piaceva un sacco quella frase di che guevara che dice più o meno così "indietro? neanche per prendere la rincorsa".
ecco io forse per prendere la rincorsa un po' indietro ci andrei pure. ma di sicuro non vivrei in retromarcia, anche se a volte mi piacerebbe un sacco mettere in folle. ma non si può..

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