che saremo tutti un po' freudiani ma i rapporti coi genitori a volte sono una fatica immensa.
che coi miei lo sono un po' di più. che è tutto un taciuto, sguardi tesi, voci preoccupate ma mai il coraggio dei propri pensieri. che ci lavoro da un sacco per uscire da questi schemi relazionali ma che a volte mi sento sola in questa lotta perchè dall'altra parte sembra che neppure si accorgano di questo mio sforzo.. e va beh ovvio, se no che sforzo sarebbe? solo che il mio ego narcisistico e onnipotente si rifiuta di accettare che io non li possa cambiare e che io debba accettarli -appunto- per quelli che sono.. e allora mi infurio, litigo mentalmente con loro, fumo troppe sigarette e quando li sento faccio finta di niente.
ecco ora sono tormentata da un dubbio. parto e vado in un posto un po' pericoloso. lo so io, lo sanno loro. da 3 giorni li sento e non dicono nulla. i primi due giorni pensavo fosse per mancanza di tempo, ma quando ieri sera non hanno detto nulla devo dire che mi è scappato un sospiro di sollievo e una parolaccia mentale.. il sospiro per codardia -almeno non devo discuterci visto che ci andrò lo stesso e comunque anch'io sono preoccupata e ho ben poco per rasserenarli- la parolaccia perchè..beh perchè vado in un posto pericoloso ma loro, pur di fare quelli che non si immischiano nella mia vita, fanno finta di niente. come se far finta di niente non fosse un immischiarsi più velato..
poi mi chiama mia sorella e mi dice che dovrei dire qualcosa a nostra madre perchè anche se tace, si vede che è preoccupata.
ora io mi dico: devo stanarla? devo darle rassicurazioni -vaghe e poco credibili- non richieste mettendomi nella posizione della "excusatio non petita" e costringendola a esporsi oppure devo lasciarle la libertà di fingere che sia tutto ok?
ancora una volta il dilemma è: cosa è più maturo? dov'è il limite di intervento possibile sugli altri? quando alzare le spalle e quando combattere?
ho molti dubbi su come comportarmi. quello che più mi dispiace è che sempre più mi rendo conto della mia incapacità di essere sincera con loro. non me la sento di dire che sono preoccupata, perchè questo vorrebbe dire armarli. e siccome non so deluderli e contraddirli apertamente gioco al "gioco del silenzio" e mi nascondo e faccio finta di niente.
e chissà poi perchè mentre lo scrivo, mi sembra proprio la descrizione del loro atteggiamento...quello che mi irrita tanto e vorrei combattere.. certi atteggiamenti si mutuano, non c'è niente da fare, certi incastri sono difficile da spezzare, certe ambiguità permangono.. relazioni familiari incastrate, quando ci si libera degli spettri che ci hanno nutriti per anni?
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