gamibu

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martedì 29 ottobre 2013

la traversata dei sensi

nell'i-pod parte una canzone, mando avanti veloce, perché, prima che me ne accorga, sono in un letto sudato, in una soffitta lontana nello spazio e nel tempo, alla luce verdastra di uno schermo di pc, acceso tutta la notte, per mandare in un eterno repeat quella canzone.
è bizzarro, il senso più sopravvalutato è la vista, forse perché i nostri ricordi sono quasi sempre visivi, almeno quelli più facili da ripescare. eppure non sono i più forti, quelli che colpiscono come uno schiaffo. i ricordi visivi sono al nostro servizio, possiamo selezionarli, ripescarli quando vogliamo, giocarci, modificarli, plasmarli in un certo senso, rivederli mille volte come un video di youtube, skipparli.

sono gli altri sensi che non so gestire.. una canzone, per esempio. anche se posso scegliere di ascoltarla, in un certo senso i ricordi che richiama alla mente, non posso selezionarli. arrivano potenti e univoci, immagini che scorrono..la colonna sonoro-visiva della mia vita.

ci pensavo mentre saltavo la canzone. ci sono persone della mia vita, ombre incontrate superficialmente soprattutto, che stranamente sono collegate in maniera irreversibile ad una certa canzone. non parlo della canzone, nel senso da matrimonio americano dove si suona la "canzone" della coppia. intendo in maniera inconscia, e a senso unico. ossia per me quella canzone è una persona. e di solito una persona così poco permanente nella mia vita che neppure lo sa.

è strano. chissà se anch'io per qualcuno a cui non dedico mai un pensiero sono una canzone. e chissà quale? magari non è neppure una canzone che mi piacerebbe.
quando ero ragazzina mi è successo.. un ragazzo incontrato quasi casualmente, era per me associato ad una certa canzone.. in una di quelle lunghe telefonate adolescenziali gliela feci ascoltare.. lui, senza neppure capire cosa voleva dire per me condividere questo segreto con lui, me ne fece ascoltare un'altra in rimando. una che io odiavo e che mi sembrava così sbagliata da provare imbarazzo per lui. da allora questa strana associazione musica-persone l'ho tenuta per me. non l'ho mai più condivisa, temendo che l'enorme delusione e il senso di mutua incomprensione si potesse ripetere.

mi fa sorridere pensare che meteore nella mia vita, siano ancorate a me in maniera così incancellabile da una canzone. forse è una sorta di legge del contrappasso. più queste persone sono state poco importanti nella mia vita, più non posso liberarmi del loro ricordo per via di una canzone.
forse semplicemente occupano quella parte di ricordi visivi che non vedo motivi per ripescare, ma una volta innescati da una canzone sono ancora più sconvolgenti degli altri perché lasciati nel dimenticatoio.

se non volessi più ritrovarli forse basterebbe cancellare le canzoni dalle playlist. ma forse in fondo voglio che siano lì. voglio che quelle canzoni li richiamino alla memoria. perché sono parte di me. perché nonostante il modo in cui è andata a finire, il ricordo di quella soffitta è un ricordo. e io amo i ricordi. tutti. anche se a volte salto una canzone.

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