gamibu

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lunedì 16 aprile 2012

pensavo fosse una luce, invece era un treno

questo è uno di quei giorni in cui non posso dire altro che "hey ma vedo la luce in fondo al tunnel... opsss..è un treno!!"

quando sembra che le cose inizino a mettersi meglio. quando invece tutto si ingarbuglia ancora di più, come quel libro in inglese fermo sul tavolo da settimane che aspetta di essere aperto mentre io mi ripeto che sono troppo stanca per riuscire a concentrami.
tutto si ingarbuglia, i programmi si sovrappongono, i casini non finiscono mai, io sono sempre più stanca, non ne posso più di ingoiare rospi, non rispondere a tono, sopportare delusioni, rimproveri, fare la lista dei to do che si allunga e basta, sentirmi inadeguata, non abbastanza produttiva, o elastica, o efficente, o rapida, o paziente, o presente o.

mi dico che mancano poche settimane, che quasi tutto sta per andare al suo posto. che presto le situazioni più complesse si aggiusteranno. ma non ne posso più. io non so vivere sotto pressioni molteplici col sorriso sul viso e la imperturbabilità di certi personaggi zen. io mi agito, soffro di insonnia, bevo troppi caffè e fumo troppo e mangio troppo..insomma divento un disastro su tutti i fronti. e rispondo male ai soli che ho vicino per sfogare lo stress e la stanchezza accumulata.

voglio solo che questo mese finisca. voglio che il navigatore (della macchina ma non solo) si aggiusti. voglio una lunga vacanza da me stessa e dal dovere. voglio che i lutti e le separazioni abbiano una fine.
voglio quello che non posso avere. sentimento così umano, così condivisibile, così insensato.

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