gamibu

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martedì 17 aprile 2012

il sogno sbagliato

scrivo tanto in questi giorni. scrivo per me stessa, per ritrovare la stella polare persa dentro di me. scrivo per sfogarmi, per buttare fuori quest'acido che mi corrode. scrivo perchè sto male, sono a pezzi, quasi esaurita. scrivo perchè non riesco a piangere, ma neppure a ridere di me. scrivo perchè ho bisogno di non sentirmi sola come mi sento e allora scrivo per dimenticare che sono sola..un po' come l'ubriacone del piccolo principe che beveva per dimenticare la vergogna di bere.

poi oggi mi trovo davanti una persona benevola che dolcemente -ma bisogna immaginare che lo faccia dolcemente- mi dice che forse non sono adatta per il sogno che ho. e io abbozzo, davanti a lui, dico che ci penserò, ma la mia testa è in black out, riesco solo a pensare "fuori di qui". che se non fosse stato così dolce, avrei potuto arrabbiarmi, impuntarmi, ma la dolcezza è così disarmante a volte. sembrava davvero che lo dicesse per me, per evitare che mi facessi male su una strada che non ritiene sia la mia.
ma io male me lo sono già fatta, davvero, sognando un sogno "forse" sbagliato così a lungo.

torno a casa, fisso troppo il vuoto, mangio senza fame, fumo per distrarmi poi entro in macchina e esplodo. piango come un animale ferito, agonizzante. forse solo perchè è troppo, anche questo, da tollerare. mi do qualche minuto di sfogo. poi nello specchietto ripulisco le tracce di trucco, mi dico "non pensarci" respiro forte e accendo la macchina, vado via.

ok non ci penso, ma per quanto posso non pensarci? quanto può reggere questo gioco? quanto posso stringere i denti, quanti pesi posso portare prima di sentire le ossa spezzarsi?
quanto sola posso essere prima di impazzire?

quanto?

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