gamibu

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giovedì 27 ottobre 2011

that's life

torno da est: mani gelate e cuore caldo, ma non è più come prima e lo sento. torno nei posti che erano miei e sono uguali e diversi. rivedo le persone che vedevo e sono uguali e io diversa.
non è il luogo, non sono le persone. sono io. sono andata avanti, oltre.
sono a casa, ora. mi sento un animaletto pronto per il letargo. manca troppo alla vita, sono alla periferia di tutto. posso chiudere gli occhi e dormire fino a primavera. natale è lontanissimo, gli impegni anche, i viaggi da fare pure.
mi riposo, mi ricarico. so che tra poco un terremoto sconvolgerà di nuovo i miei punti cardinali. lo sento muoversi sotteraneo, si prepara lento ma quando esploderà sarà tornado e ciclone. e io sarò nel mezzo. e allora mi ancoro e riempio di scorte il rifugio e di cose che voglio salvare e di ricordi da non perdere. guardo questo cielo azzurro velato, il lago e le colline. non so quanto resterò ancora qui, non so dove punterà la bussola.
aspetto paziente, cerco di continuare la mia vita normale, inutile agitarsi con tanto anticipo, ma non sapere, non avere idea rende tutto un po' strano, un po' falso.
that's life. nel bene e nel male.

6 commenti:

  1. Fai bene a puntare lo sguardo al cielo. Come una bussola, guardandolo saprai sempre dove ti trovi. nel bene e nel male.

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  2. Quando sento che la tempesta sta per avvicinarsi, mi sento un op' come certi animali, come i cavalli o i cani, che rizzano le orecchie e sono irrequieti.
    Cerco punti di riferimento: cerco un foglio su cui scrivere e il mio Dio.So che tutto per me parte da li.

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  3. @ wallabis: è che come marinaio o esploratore sono davvero un disastro..a volte guardo il cielo e semplicemente mi perdo dimenticando cosa stavo cercando. e forse è un bene..

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  4. @ gdn: già irrequieta.. non so da dove parta il mio di tutto, ma continuo a cercare.. qualche appiglio bisogna pure trovarlo, fosse anche solo un foglio su cui scrivere..=)

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