non posso chiedere a un gatto di farsi coccolare solo perchè so che non lo vedrò per molto tempo. è un animale selvatico, che vuole i suoi spazi. è lui che stabilisce i tempi, lui che fa battere il ritmo della nostra relazione.
non posso chiedere al tempo di cambiare velocità. a volte troppo lento, ora troppo veloce, e io ho ancora tate cose da fare. ma lui implacambile e indifferente come la natura matrigna di leopardi, continua a muoversi sui suoi binaru. e io posso solo assecondarlo.
non posso chiedere al cielo di schiarirsi anche se queste nubi plumbee e l'aria fredda mi immalinconiscono. lui segue logiche a me imperscrutabili. posso solo prendere l'ombrello e sognare soli lontani.
non posso chiedere a chi amo di pensarla come me, di soffrire quanto io penso sia giusto, di vivere come vivrei io, posso solo star loro vicino, cercare di dare loro un'altra prospettiva, ma alla fine la storia è la loro e non la mia.
certe volte il mio narcisimo onnipotente allarga le braccia e scuote la testa di fronte alle mille cose che non può proprio gestire, neppure con sforzi titanici. certe volte sono io che alzo le spalle, accarezzo il gatto, sono in ritardo, prendo l'ombrello, sorrido a chi amo e vado via.
sei splendida
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