sono giornate difficili. mi sveglio con il maldistomaco e la tachicardia. e non è solo l'esame che si avvicina. è il dopo. è il durante. è la fine delle illusioni. è realizzare tutto a un tratto che ho buttato nel cesso tutti i miei sogni. è sapere, sentire che non sono completamente libera. e allora cerco di scappare dalla mia vita rifugiandomi nei libri, nei serial. questo weekend ho fatto il pieno, fino a sentirmi male. male davvero, per una intossicazione da caffeina. non ero così autodistruttiva da tanto tempo. mi viene da chiedermi se davvero il tempo sia lineare e non ciclico. perché io mi sento rimpiombata in una crisi adolescenziale, mi sento vicina vicina a quel periodo della mia vita costellato dalle crisi di panico.
e mi chiedo se davvero 5 anni di psico siano bastati o se anche la terapia sia ciclica. se se ne esce mai davvero.. ok, è vero, adesso ne parlo e tengo sotto controllo. ma basta? non lo so.
è che sento troppe pressioni, dentro e fuori di me. ancora una volta rimetto in discussione tutte le scelte, tutta la strada, tutto quello che ho. ancora una volta l'unica motivazione per cui tutto sembra avere senso è lui. lui è l'unica cosa che non cambierei. ma cambierei me. cambierei le volte in cui non ho avuto il coraggio e le volte che mi sono omologata a un'immagine di me che non ero io.
dentro di me sono in lotta quella che ero che non si rassegna ad accettare quella che sono, e quella che sono, che non sa bene come liberarsi di quella che ero. poi c'è da qualche parte, tra le pieghe delle scelte ancora da fare, quella che sarò. e vorrei avere la capacità di aiutarla a essere più libera di me oggi. ma non so come fare.
è che è tutto così assurdamente ciclico. forse non si cresce mai. è solo un continuo ritorno sugli errori già fatti, nel disperato tentativo di farne di nuovi.
non è facile. questi giorni non sono facili.
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