gamibu

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domenica 8 settembre 2013

sesto senso

sono una persona concreta e razionale. mai creduto a nulla che non possa vedere e toccare, sono un santommaso. però credo al sesto senso. insomma lo immagino come una capacità del cervello di cogliere aspetti che scivolano ai margini delle catene logico-razionali, di immagazzinarli e farli emergere come risposta nei momenti in cui qualcosa non torna, come senso di malessere di fronte a cose cha appaiono assolutamente normali ma non "finiscono".

lunga premessa per dire che il mio "sesto senso" è all'erta. sento che qualcosa non va in una certa relazione di amicizia. in apparenza tutto normale, ma manca un calore, un trasporto, una volontà di condivisione che prima percepivo e ora è svanita. e allora sono in guardia in ogni interazione, attenta nel sondare, senza scoprirmi troppo. però ho perso spontaneità e questo mi fa male. e sono prevenuta, cerco segni, sfumature che confermino questa ipotesi. eppure non so se questa è la causa o la conseguenza. intendo: nasce da lei o da me? proietto su di lei quello che sento io, oppure è proprio lei ad avere questo atteggiamento?

prima delle vacanze non era così. eravamo sincere eppure è proprio prima delle vacanze che qualcosa si è incrinato. io ero sotto pressione e avevo la sensazione che lei cercasse di dominare le mie scelte. un paio di volte abbiamo discusso. oddio, in realtà io ho sbottato, ribellandomi a qualcosa che forse, riguardando indietro oggi, non esisteva.
ma oggi, la situazione è diversa. è come se lei avesse mollato il colpo. forse vivevamo troppo in simbiosi e lei ne è stanca, o forse ha capito che mi sentivo manipolata, o forse sono tutte paranoie mie.

non lo so, ma vorrei ristrutturare questo rapporto su basi più sane. cioè, in realtà come va ora è perfetto, il problema è che io "sento" che la base è insana, è un misunderstanding. vorrei aver voglia di parlarle, chiarire e sentirmi serena. d'altronde come sempre temo il confronto e temo che il divario si ampli e approfondisca. per quel che so di lei, è una che ama poco le chiacchiere e preferisce tenersi tutto dentro, condivide poco. e immagino da oggi ancora meno.
ora, forse un mio sforzo potrebbe rigettare il ponte. oppure distruggerlo definitivamente.

per ora sto qui col sesto senso all'erta, chiedendomi se ho percepito qualcosa di reale o semplicemente la mia sindrome dell'abbandono costruisce scenari immaginari e illude il "sesto senso".. perché credendoci poco, credo poco a quello che mi dice, razionalizzo, analizzo, scandaglio e poi resto qui, con frammenti cangianti in mano a cui non so dare forma e che non possono darmi risposte.

resto qui, ma il malessere c'è. e non so se aspettare e vedere sia una buona idea.

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