gamibu

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giovedì 24 maggio 2012

polvere e scelte

che c'è il sole, il sole (!), che oggi arriva il mio amore, che ho la scrivania piena di libri aperti e i capelli più corti, molto più corti (!)

che vorrei tutto, e se vado avanti così mi troverò con polvere tra le dita e null'altro. che ascolto un sacco di musica, ma tantissima, tipo che mi muovo immersa in una colonna sonora. che ieri sera ho ascoltato mia sorella parlare e parlare e parlare e in definitiva non me ne fregava nulla, e allora magari sono cattiva ma è andata così. che se avessi la bacchetta magica non saprei cosa farmene, o forse si, ma tanto non ce l'ho.

che internet finalmente funziona (!) ma che non sempre è un bene. che mi mancano le mie amiche migranti. che tra poco migro io e allora saremo nella stessa situazione solo un po' più vicine/lontane. che mia madre non mi da tregua, che io non mi do tregua. che corro come una matta per finire tutto senza sapere che farò dopo e a volte mi guardo da fuori e sono buffa, un po' imbranata e poco comprensibile. che a volte cammino per strada e assorbo tutto e mi sento il centro del mondo. e a volte neppure la periferia.

che a volte mi chiedo con tutta la stupidità, la cattiveria, l'insensatezza della razza umana, ma come abbiamo fatto a proliferare per milioni di anni?
di solito, quando me lo chiedo, sto guidando nell'ora di punta.

che a volte è difficile, difficilissimo dire addio. che a volte sembra impossibile. e allora parlo d'altro, mi distraggo finchè non rimane solo un momento e tutto quello che volevo dire si riduce a un soffio, un'ultima parola e null'altro.

che io faccio così, rimando e rimando e rimando. decisioni, scelte, parole, addii. finchè non è troppo tardi e allora devo decidere subito, in frettissima, e non c'è più tempo e allora sembra che io scelga la prima cosa che capita.
in realtà dentro me un lavorio sommesso e a volte rumorossimo è continuato per mesi per arrivare a quella scelta. ma non posso dirmelo, non ho il coraggio di prendermi la responsabilità delle scelte uno step alla volta. ho bisogno di credere che mi sono buttata, così, sulla prima opzione ragionevole. il senso di vertigine e il vuoto allo stomaco dovrebbero assicurarmi che se fallirò sarà solo perchè è stata una scelta affrettata. balle.

che vorrei tutto, e se vado avanti così mi troverò con polvere tra le dita e null'altro.

o forse no.

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