apro gli occhi e sento un'angoscia sottile, un peso sul petto che non è solo dato dalle troppe sigarette.. è che i giorni passano e io vedo davanti a me la fine.
oltre un mondo sconosciuto e misterioso, la mancanza di reali progetti, dubbi e perplessità. che ne sarà di me? che strada prenderò? che farò?
dietro sempre meno legami. si sciolgono uno a uno, nodi senza forza, volano via come biancheria stesa male in un giorno di vento. flebili fili che vedo scomparire mi tengono attaccata a questa realtà.. 2 esami e una tesi.. è tutto qui?
si sciolgono i legami e io vado alla deriva, come una barca senza timone, persa nel mare, non c'è costa a cui approdare, non la vedo ancora. navigo cercando di trovare fiducia dentro me, che se tengo in qualche modo la rotta arriverò in porto, o forse, scoprirò un'america.
fa faccio fatica a mantenerni salda.. non so dove sto andando e vedo la riva allontanarsi, venti contrari mi impediscono di tornare e mi sospingono nel mare aperto del dubbio.
la fine è solo un nuovo inizio, credo. ma mentre ci sono in mezzo, in una fine lunga e trascinata, mi chiedo se sia davvero meglio aver tempo e non sia meglio semplicemente fare le cose, subito, senza ripensamenti e attese. il tempo per i rimpianti ci sarà comunque, come quello per le nostalgie.
ha senso allungare questo momento indefinitivamente?
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