gamibu

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lunedì 1 luglio 2013

vittorie e sconfitte

ieri sono rimasta tappata in casa. lo ammetto avevo paura. però quando ho visto  la manifestazione assieparsi sotto casa mia per marciare verso la piazza simbolo ho pensato "è una grande festa". ho visto famiglie, bambini, cani con la bandiera intorno al collo. ho sentito cori e visto bandiere. ho pensato: ce la faranno, sarà pacifica. ho pensato: potrebbe essere una grande vittoria della democrazia. magari il governo non cadrà, ma loro avranno vinto, in un modo bello e democratico.

ho atteso ore ho guardato in streaming le immagini di folle oceaniche che inneggiavano la libertà in tutto il paese..mi sono pentita di non essere lì.
la notte è passata relativamente tranquilla e stamattina, nonostante le notizie di alcuni morti, pensavo che l'avessimo sfangata. il mio quartiere era quieto, normale.

sono uscita, ho passeggiato, la gente parlava, eccitata, e si abbracciava felice. mi sono chiesta "ma hanno vinto?" perché certe volte quando vedi le cose da troppo vicino le vedi distorte e quindi non capivo.
in realtà non hanno vinto, non ancora. ma la gioia di esserci stati, di aver fatto tutto da soli, dal basso, li riempiva di eccitazione e aspettativa.

io ho pensato "finisce qui..qualche giorno di manifestazione e si accorgeranno che non bastano le folle a cambiare un governo eletto democraticamente, per quanto incapace e fortemente osteggiato. però è bella la loro sconfitta, piena di dignità e pace e democrazia".

pochi minuti fa un'ansa ha sconvolto tutto. ora sappiamo che vinceranno. ma non vinceranno davvero. l'esercito ha deciso di cavalcare l'onda, rubargli questa seconda rivoluzione, usarli, loro, carne da macello, e i loro ideali, parole vuote ma utili per chi se ne approprierà.

gli occhi mi pungono di lacrime non piante. per la seconda volta in 3 anni, si stanno facendo scippare la rivoluzione. per la seconda volta il popolo che si mobilita necessita di una guida più forte, che non è guida ma "dittatura"..

fuori da casa mia festeggiano! sentono di aver vinto.
quanto ci metteranno questa volta ad accorgersi che hanno perso di nuovo?

di nuovo lo stesso problema: vedono le cose da troppo vicino e le vedono distorte. non capiscono, non realizzano che oggi è un brutto giorno per la loro neonata democrazia. non è il giorno della vittoria, ma quello della sconfitta, del compromesso umiliante, è la vittoria dei poteri forti sul volere popolare, dell'elité che ancora e di nuovo li userà e li schiaccerà.

e io sto qui in casa.. aspetto gli eventi.. ho di nuovo paura. non per me, stavolta. per loro.

 

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