ecco finito, fatto, gata.
laureata, festeggiata, stancata, emozionata.
saluti, abbracci, congratulazioni,baci. chiuse le valigie, sono rientrata (d)a casa.
eccomi qui.. al caldo, con le amiche solite, la palestra che mi aspetta e.
e.
appunto..e cosa?
come sempre dopo che tiro e tiro per dare il massimo, dopo lo sforzo, la concentrazione, due anni di libri, tanti libri, esami, prof più o meno professionali e gentili e incattiviti, dopo il libretto che si riempie, la tesi che si scrive, le parole dette, i colloqui, l'ansia dal mattino presto, la salivazione azzerata, la discussione e la confusione.. dopo tutto questo, il senso di vuoto.
e sento già nostalgia. e ripenso ai libri, di nuovo, alle informazioni che non leggerò, ai mondi che non scoprirò, a quello che avrei voluto e non avrò.
e sento le parole di kirsebaer vere, più vere che mai: il phd è il tuo sogno, non il mio.
e lo dice dolce, perchè lei è dolce.
si, è vero, il phd è il mio sogno.. sogno perchè sognato e non realizzato, sogno perchè ne vedo solo la dimensione onirica e romantica e fantastica..e dimentico sempre la fatica, le sopraffazioni da tollerare, l'ansia della ricerca che non viene come vorresti..
è un sogno e va bene così.
ma tolto il sogno che rimane?
una distesa desertica in cui ancora non vedo piste. forse il riverbero del sole è troppo accecante per vederle.. forse dovrò attendere la penombra della calma, senza fretta, per scorgerle e provare a seguirle.
alllora riconoscerò altri passi su quel cammino, vedrò impronte che forse avrò voglia di emulare. o forse sceglierò volutamente di non seguire alcuna pista, mi comprerò una bussola, imparerò a leggerla e punterò verso quello dei punti cardinali che mi sembra più promettente.. andrò alla ricerca di non so bene cosa e raccoglierò quello che incontrerò lungo la strada.. perchè la vita è così. parti per una meta, ma se sai goderti il viaggio, se sai viverlo, allora magari-spesso-arrivi da tutt'altra parte. e quando arrivi, se mai arrivi, scopri che va bene così.senza rimpianti.
forse.
perchè ora vedo solo il deserto. ed è bello e fa paura.
allora faccio un grande respiro. sto qui ai suoi margini ancora un po'. e poi..poi troverò una pista mia, o la inventerò.
ma per ora se mi cercate, se mi cerco, sono alle porte del deserto.
laureata, festeggiata, stancata, emozionata.
saluti, abbracci, congratulazioni,baci. chiuse le valigie, sono rientrata (d)a casa.
eccomi qui.. al caldo, con le amiche solite, la palestra che mi aspetta e.
e.
appunto..e cosa?
come sempre dopo che tiro e tiro per dare il massimo, dopo lo sforzo, la concentrazione, due anni di libri, tanti libri, esami, prof più o meno professionali e gentili e incattiviti, dopo il libretto che si riempie, la tesi che si scrive, le parole dette, i colloqui, l'ansia dal mattino presto, la salivazione azzerata, la discussione e la confusione.. dopo tutto questo, il senso di vuoto.
e sento già nostalgia. e ripenso ai libri, di nuovo, alle informazioni che non leggerò, ai mondi che non scoprirò, a quello che avrei voluto e non avrò.
e sento le parole di kirsebaer vere, più vere che mai: il phd è il tuo sogno, non il mio.
e lo dice dolce, perchè lei è dolce.
si, è vero, il phd è il mio sogno.. sogno perchè sognato e non realizzato, sogno perchè ne vedo solo la dimensione onirica e romantica e fantastica..e dimentico sempre la fatica, le sopraffazioni da tollerare, l'ansia della ricerca che non viene come vorresti..
è un sogno e va bene così.
ma tolto il sogno che rimane?
una distesa desertica in cui ancora non vedo piste. forse il riverbero del sole è troppo accecante per vederle.. forse dovrò attendere la penombra della calma, senza fretta, per scorgerle e provare a seguirle.
alllora riconoscerò altri passi su quel cammino, vedrò impronte che forse avrò voglia di emulare. o forse sceglierò volutamente di non seguire alcuna pista, mi comprerò una bussola, imparerò a leggerla e punterò verso quello dei punti cardinali che mi sembra più promettente.. andrò alla ricerca di non so bene cosa e raccoglierò quello che incontrerò lungo la strada.. perchè la vita è così. parti per una meta, ma se sai goderti il viaggio, se sai viverlo, allora magari-spesso-arrivi da tutt'altra parte. e quando arrivi, se mai arrivi, scopri che va bene così.senza rimpianti.
forse.
perchè ora vedo solo il deserto. ed è bello e fa paura.
allora faccio un grande respiro. sto qui ai suoi margini ancora un po'. e poi..poi troverò una pista mia, o la inventerò.
ma per ora se mi cercate, se mi cerco, sono alle porte del deserto.