sono ritornata da est. sveglie terribilmente presto, notti quasi insonni e ora mi trascino pensieri sfilacciati e occhi socchiusi in giro per casa, cercando di riannodare i fili spezzati della mia vita.
mi ero dimenticata questa sensazione, la sensazione che mi causa partire-anche se per pochi giorni- immergermi totalmente in un'altra realtà, vivere solo un presente distante 24 h/24 e poi essere ricatapultata al mio posto ma senza intermezzi.
è che l'aereo è troppo violento come mezzo per viaggiare, troppo veloce. non lascia tempo per metabolizzare, per costruire ricordi e archiviarli, per riaggiustare il set spazio-temporale e risettarsi su quello appropriato. è tutta una corsa, check in, controllo, gate, bus, aereo, allacciare le cinture, istruzioni in caso di emergenza, f&b, ritiro rifiuti, riallacciare cinture, atterraggio, bus, bagaglio e sei già catapultato a casa.
mentre la testa chissà dove l'avrò persa. forse tra le nuvole, a 10.000 metri d'altezza, o forse l'ho dimenticata là, tra gli strascichi di un sogno e un caffè cattivo ma forte.
e ogni volta che torno -vado?- mi sento così.. un po' di tempo per riprendere il filo, ricordarmi quali erano le priorità -perchè di sicuro ne avevo prima di partire, sono quasi sicura di aver lasciato in giro una to do, solo non riesco a trovarla..- ricominciare la solita vita.
strana sensazione di stare ancora sospesa, di non aver fretta perchè non posso andare da nessuna parte visto che ci va già l'aereo.
strana sensazione, non brutta però, solo irreale.. devo svegliarmi da questo stato, magari un caffè -stavolta buono- aiuterà..
sottoscrivo tutto quanto detto sull'aereo..anima!
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