il corso prosegue. siamo alla fine della terza settimana. ancora una e poi sarà finita. cosa mi resterà di tutto questo? il sonno arretrato, lo studio notturno che odio, il freddo delle aule con l'aria condizionata sempre troppo forte, la scomodità delle sedie, le lingue che si mischiano in una babele di suoni più o meno sconosciuti.
ma soprattutto mi rimarranno queste vite attraversate come una meteora. questi volti a cui non sempre so associare un nome. questi ragazzi che mi hanno accompagnata per un mese.
ecco, forse io non sarò mai un buon insegnante. è troppo complesso e articolato. difficile e challenging. però ora so quanto mi piace trovarmi in una classe piena di adolescenti. ho sempre avuto il sospetto che mi sarebbe piaciuto. certo non con tutti ho un feeling. prediligo quelli bravi oppure quelli "difficili". forse perché mi immedesimo in entrambi. alcuni, gli strafottenti, i timidi, gli annoiati, non mi piacciono.
e certo, non ho dovuto gestirli io, insegnare loro, ascoltarli e guidarli, però alcuni di loro mi sono entrati dentro. mi spiace sapere che non li vedrò mai più, che non conoscerò quel che sarà delle loro vite, se le ore di lezione scivoleranno via come acqua o se qualcosa resterà.
sento che per poter essere un buon insegnante dovrò imparare prima il distacco, i ruoli, io che vorrei solo essergli amica, chiedergli di loro, seguirli nel loro cammino. forse mi immedesimo troppo.
insomma, non so se mai sarò un buon insegnante. ma so che questi ragazzi, soprattutto alcuni, mi mancheranno. mi mancheranno certi sorrisi, certe arroganze adolescenziali, certi slanci, certe complicità. mi mancheranno.
devo sicuramente imparare il distacco, ma fino ad allora mi godo la mia spontaneità e la loro.
e poi? poi mi resterà il colore del grano.
ma soprattutto mi rimarranno queste vite attraversate come una meteora. questi volti a cui non sempre so associare un nome. questi ragazzi che mi hanno accompagnata per un mese.
ecco, forse io non sarò mai un buon insegnante. è troppo complesso e articolato. difficile e challenging. però ora so quanto mi piace trovarmi in una classe piena di adolescenti. ho sempre avuto il sospetto che mi sarebbe piaciuto. certo non con tutti ho un feeling. prediligo quelli bravi oppure quelli "difficili". forse perché mi immedesimo in entrambi. alcuni, gli strafottenti, i timidi, gli annoiati, non mi piacciono.
e certo, non ho dovuto gestirli io, insegnare loro, ascoltarli e guidarli, però alcuni di loro mi sono entrati dentro. mi spiace sapere che non li vedrò mai più, che non conoscerò quel che sarà delle loro vite, se le ore di lezione scivoleranno via come acqua o se qualcosa resterà.
sento che per poter essere un buon insegnante dovrò imparare prima il distacco, i ruoli, io che vorrei solo essergli amica, chiedergli di loro, seguirli nel loro cammino. forse mi immedesimo troppo.
insomma, non so se mai sarò un buon insegnante. ma so che questi ragazzi, soprattutto alcuni, mi mancheranno. mi mancheranno certi sorrisi, certe arroganze adolescenziali, certi slanci, certe complicità. mi mancheranno.
devo sicuramente imparare il distacco, ma fino ad allora mi godo la mia spontaneità e la loro.
e poi? poi mi resterà il colore del grano.